Teatro

A Rimini è partito il Valmarecchia Festival

A Rimini è partito il Valmarecchia Festival

L’acqua sarà il filo conduttore dell’edizione 2013 del Valmarecchia Festival in programma dall ’8 al 22 settembre presso il centro I Malatesta di Rimini. Un appuntamento che sa coniugare diversi tipi di arte, dalla musica alla scultura. Il programma prevede l’apertura del Festival domenica 8 settembre alle 16 con “Il Cantico delle Sirene”, di e con Fabio Mina (fiati ed elettronica) e Laura Musone (danza).

Fabio Mina è nato a Rimini nel 1984 e ha iniziato a studiare flauto da bambino. Si è diplomato nel 2004 al Conservatorio di Pesaro e dal 2000 si è dedicato alla composizione. Laura Musone, nata a Rimini, inizia ad avvicinarsi alla danza a 14 anni. La passione per il movimento la porta all'esplorazione di diversi stili: dal modern-jazz al flamenco, dal' hip hop all'afro fino alla contemporanea, al teatro danza la danza terapia e l'improvvisazione. Nel 2006 fonda con la sorella il centro studi danza e arti sceniche Arteficio. Collabora con Fabio Mina con cui, attraverso l'improvvisazione, si dedica alla ricerca di una relazione tra movimento e suono.

Il Valmarecchia Festival proseguirà fino al 22 settembre con la mostra permanente “H2Oe – acque”. Saranno presenti sculture di Franco Armieri e gli scatti del fotografo milanese di nascita e toscano di adozione Paolo Bianchini oltre all’installazione “L’uso dell’acqua come un tempo” a cura dell’Associazione Civiltà Erbe Palustri. Gli orari di apertura sono dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 20 e il lunedì dalle 15 alle 20. Franco Armieri è un artista e scenografo bolognese.

In mostra al Valmarecchia Festival ci saranno alcune sue sculture dedicate all’elemento acqua e ispirate all’opera del filosofo francese Gaston Bachelard. Il programma del Festival prevede inoltre , per domenica 15 settembre dalle 10 alle 19,30, un laboratorio gratuito sull’utilizzo dell’erba di valle a cura dell’Associazione Civiltà Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo. L’Associazione gestisce l’omonimo Ecomuseo la cui attività di ricerca e recupero inizia nel 1985, e ha come finalità primaria quella di salvare e documentare un bagaglio di capacità e valori legati alla vita vissuta fra terra e valle.